Andrea Zanetti |
Terzo appuntamento con le risposte dei candidati a Sindaco per il Comune di Carrara alle domande poste dalla Associazione Culturale Gli Animosi. Vi ricordiamo che le domande sono le stesse per tutti gli aspiranti amministratori e che stiamo pubblicando le risposte su questo blog nell'ordine in cui ci sono state recapitate.
Oggi è il turno di Andrea Zanetti, il candidato di centrosinistra sorretto dalle liste Pd - Partito Democratico, Carrara Città Aperta, PSI, Alternativa per Carrara e PRI.
Apprezziamo la decisione con cui viene indicata come un anomalia la mancanza di uno spazio pubblico dedicato a Fabrizio De Andrè a Carrara, e il fatto che la scelta della Piazza Battisti sia riconosciuta come fortemente evocativa.
Ci fanno poi molto piacere le parole sulla riapertura del teatro, indicata come priorità, e i progetti e le prospettive per l'uso dello stesso e del ridotto.
Di seguito domande e risposte:
Apprezziamo la decisione con cui viene indicata come un anomalia la mancanza di uno spazio pubblico dedicato a Fabrizio De Andrè a Carrara, e il fatto che la scelta della Piazza Battisti sia riconosciuta come fortemente evocativa.
Ci fanno poi molto piacere le parole sulla riapertura del teatro, indicata come priorità, e i progetti e le prospettive per l'uso dello stesso e del ridotto.
Di seguito domande e risposte:
- Cosa pensa del progetto UNA PIAZZA PER FABER, che si muove per intitolare l’attuale Piazza Cesare Battisti a Fabrizio De Andrè?
Penso che debba essere
realizzato. Subito. Il fatto che a Carrara ancora non esista una
piazza dedicata a Fabrizio De André è decisamente un’anomalia.
Faber, con questa
città aveva legami artistici, letterari, sociali e politici.
I suoi ideali di
umanità libertaria si sono formati proprio grazie alla Federazione
Anarchica di Carrara, alle frequentazioni, in gioventù, degli amici
e compagni dei circoli di Genova e Carrara. E, qui, nella storia di
questa comunità e della sua società, trovavano terreno fertile
anche i suoi sogni di una comunità più giusta socialmente,
l’attenzione per gli ultimi, l’esemplificazione delle differenze
economiche e culturali tra le persone. La privazione delle
opportunità per i più deboli.
Alcuni passaggi nelle
sue canzoni, magari pensate per altri luoghi, poi, sembrano
ricucibili su misura per Carrara: dalla decadenza di uomini e
paesaggi de “La Città Vecchia” alla traduzione etimologica, dopo
trent’anni, di “Anime Salve” con “spiriti solitari”.
A
questo proposito, nell’elogio di queste “anime”, De André
riteneva che dove e quando si può rimanere soli con se stessi, si
riesce ad avere più facilmente contatto con il “circostante”
dove non esistono solo i nostri simili, ma tutti gli altri. Diceva
che, riuscendo ad accordarsi meglio con questo “circostante”, si
possono inquadrare meglio i propri problemi e trovare migliori
soluzioni per quelli degli altri.
Oggi sono tantissime
le piazze, le strade, i parchi intitolati a De André. Esiste Piazza
De André a Roma, nel quartiere della Magliana. Esistono Piazza De
André a Montignoso, a Sarzana, Lerici e Riomaggiore, a Savona, a
Rapallo, a Varazze, ad Asti e a Tempio Pausania, a Calenzano, ad
Alessandria, a Giarre, a Sirmione e a Milazzo. Anche a Pietracatella
nel Molise.
Decisamente no: non
può più mancare a Carrara. E l’ubicazione nella Piazza del centro
storico in cui sorge il teatro della città, appare ancora più
evocativa.
- Come pensa di muoversi per riaprire al più presto il Teatro degli Animosi?
Sarà uno dei primi
progetti che verificheremo.
Gli interventi sono stati molti e alcuni
sono ancora in corso. Le imprese ai quali sono stati affidati i
lavori devono concludere al più presto tutti gli interventi di
adeguamento richiesti dai Vigili del Fuoco e i diversi professionisti
incaricati di seguire le diverse fasi devono assolvere a tutti gli
obblighi che si sono assunti.
La sicurezza è un
bene supremo, da tutelare a tutti i costi: quello che vorrei capire,
però, è se ci sono aspetti più “formali” o strettamente
connessi al fatto che gli Animosi sono un edificio storico, per
intervenire sul quale rimangono vincoli di varia natura (primo fra
tutti quello della Soprintendenza).
Se sarà necessario chiederò a
tutti i diversi enti di sedersi ad un tavolo comune, per concordare
assieme i diversi provvedimenti (strutturali o gestionali) che
possono essere adottati: quello che è certo è che Carrara non può
più “permettersi il lusso” di avere il proprio Teatro
inutilizzabile. Un luogo fondamentale, invece, nei nostri progetti di
rilancio di Carrara come città della creatività e della cultura.
- Quale futuro immagina per il Teatro degli Animosi, il Ridotto e i locali annessi?
È logico pensare che
il primo e più importante utilizzo degli Animosi sia quello che gli
è connaturato: di essere cioè un teatro che offra ai cittadini una
stagione di altissima qualità. E che riesca anche a diventare non
solo un “luogo di rappresentazione” ma anche di “produzione”.
E non penso solo alle
grandi compagnie, ma anche a quelle realtà (solo apparentemente)
“minori”, penso al Teatro Giovani, penso alle rassegne di teatro
sociale e di comunità, penso al teatro di strada (che negli Animosi
potrebbe avere il suo centro di collegamento e di coordinamento), al
teatro nelle scuole o per i bambini, oppure alle rassegne di musica
giovani, come è stato ad esempio per il SIAM.
Insomma, credo che il
Teatro degli Animosi possa e debba diventare uno di quei centri di
cultura che abbiamo immaginato di mettere in rete a Carrara.
Del resto non sono
mancate e non mancano (pur nell’attuale mancanza di spazi)
esperienze belle, avanzate, in questi campi, che la nostra città non
ha saputo adeguatamente valorizzare.
Quanto al Ridotto: è
uno spazio bello, storico, in passato vissuto come luogo
“complementare” al teatro stesso (ad esempio per gli incontri con
le compagnie o per altre manifestazioni di carattere culturale):
penso che debba tornare ad essere questo. Un luogo “aperto” alla
contaminazione di forme diverse di arte, uno spazio di incontro, per
appuntamenti fissi (ad esempio per “concerti aperitivo” nella
stagione invernale).
Gli altri locali?
Dovranno avere un uso “coerente” con il resto della struttura, in
una logica di partecipazione delle diverse realtà cittadine che
operano in questi settori.
Ringrazio personalmente, e a nome dell'Associazione Culturale Gli Animosi, Andrea Zanetti, per le accurate e soddisfacenti risposte.
Andrea Fusani
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