lunedì 8 maggio 2017

Tolto un sigillo...se ne fa un altro!

Eppur si muove! Dopo venticinque giorni di sequestro e stop forzato, finalmente segnali di vita dal nostro martoriato Teatro degli Animosi; stamani sono stati rimossi gli odiosi sigilli che hanno negato la struttura alla città, ma non cantiamo vittoria, il sequestro è ancora vigente, i vecchi sigilli sono solo stati sostituiti dai nuovi, che perlomeno permetteranno una veloce ripresa dei lavori di adeguamento.


Il direttore dei lavori, l'ingegner Alfredo Macerini, cerca di tranquillizzare e indica in due mesi il tempo per l'esecuzione degli interventi, ma è difficile condividere il suo relativo ottimismo. Le istanze per il dissequestro presentate dall'amministrazione sono state respinte, ed emergono in maniera sempre più evidente i mille ostacoli che ci separano dalla riapertura del nostro bel teatro.

Ci sono tante piccole cose da sistemare, è vero, ma ci sono anche problemi di non facile soluzione, legati alla struttura stessa dell'edificio.


Ingresso non a norma...

L'ingresso principale del Teatro, ad esempio, risulta essere di dimensioni inferiori al minimo previsto per legge: la sua ampiezza difetta di ben due (2!) centimetri rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, evidentemente gli uomini del XIX secolo dovevano essere magri per poter passare da un si angusto pertugio!

Questioni simili riguardano le altezze delle porte di ingresso ad alcuni palchi, e non sono di facile soluzione. Cosa occorre fare? In questi casi sta alla politica trovare una via di uscita dale sabbie mobili che si creano quando si intrecciano conservazione e fruizione dei monumenti storici; una politica autorevole e sicura che fissi i termini di un compromesso, che lavori con i vigili del fuoco e la magistratura, non contro....

Evidentemente in questo momento, a un mese dalla tornata elettorale, non ci siano le condizioni per muoversi in questi termini, e la questione è affidata alle cure, si spera amorevoli, della prossima compagine amministrativa.

Questo vuoto, purtroppo, non è solo questione recente, ma riflette una condizione di non-governo in cui la città versa da più di due anni, da quella maledetta alluvione che ha di fatto azzerato il rapporto di fiducia tra cittadinanza e giunta comunale, e ha aperto anche a scontri interni e prove di forza nella maggioranza che hanno creato uno stallo in ogni decisione importante e non a breve termine.

Gli Animosi non erano pronti per aprire a gennaio, mancavano adeguamenti, ma soprattutto collaudi e verifiche di legge; eppure non condanno il Sindaco e gli altri amministratori per aver scelto di aprire lo stesso, era ora, hanno fatto bene. Certo, questo forzare la mano, doveva essere accompagnato da un lavoro costante nella direzione degli adeguamenti, e sostenuto da un dialogo costruttivo e continuato con gli organi preposti al controllo, e da un rapporto positivo con la magistratura.

Tutto questo è mancato, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti; il conto è stato presentato ed è salato, ma a pagare, non vi preoccupate, sarà ancora questa volta la città, saremo noi che la viviamo tutti i giorni, che crediamo nel suo potenziale, e continuiamo ad amare Carrara, proprio perché da buoni carrarini con il contro in testa, resistiamo ancora una volta, ed aspettiamo ancora una volta gli Animosi, perché il Teatro è nostro, non ve lo dimenticate.