sabato 22 aprile 2017

Sindrome da Politeama: quel pasticciaccio brutto del Teatro Animosi

Si, è solo satira, sembra di matrice anarchica, ma a noi la Sindrome da Politeama viene davvero, la paura che aumenta giorno dopo giorno, che dietro il colonnato degli Animosi si nasconda un pasticciaccio brutto che rischia di condannare il teatro a una pausa a tempo indeterminato...


Tra feste, festività e ponti passeranno quindici giorni dal sequestro prima che sia fatto un sopralluogo nella struttura. Nel frattempo una manifestazione organizzata da Carrara Assemblea Permanente ha riunito sotto il porticato degli Animosi il malcontento di molti cittadini e le perplessità degli insegnanti e dei giovani artisti delle scuole di ballo dela zona, che avrebbero dovuto animare il teatro con prove e spettacoli da fine maggio alle prime settimane di luglio. 

L'Assessore Bernardi ha partecipato all'incontro fornendo risposte evasive dando l'idea di non avere nessuna certezza di poter riaprire la struttura in tempi brevi.... e nubi sempre più dense si addensano sul futuro degli Animosi...


Da palazzo non arrivano notizie rassicuranti; dopo un primo intervento sulla stampa, nel quale il Sindaco Angelo Zubbani sembrava minimizzare riconducendo le problematiche al piano burocratico, i toni sono cambiati...e parecchio. 

Nell'ultimo consiglio comunale il primo cittadino ha iniziato ad invocare inchieste, "chiarimenti se non vere e proprie contestazioni" a chi ha "seguito la progettazione e l'esecuzione dei lavori". 

Avrei voluto leggere di un Sindaco sicuro del lavoro fatto difendere dipendenti e responsabili, difendere tutto sommato il teatro, invece questo atteggiamento già sulla difensiva fa presagire il peggio....una lunga stagione di accuse reciproche, indagini interne e non, che rischia inesorabilmente di bloccare il nostro bel teatro in un limbo dal quale uscirà con difficoltà e tempo...tanto tempo.

Brutte notizie anche dall'incontro tra amministrazione e rappresentanti delle scuole di ballo tenutosi nei giorni scorsi; tutto quello che si fa è cercare location alternative, non si prende nemmeno in considerazione l'ipotesi che il teatro possa riaprire in tempo. 

Ed ecco prima proposte irricevibili (la Sala Garibaldi?? Totalmente inadeguata, altrimenti non pensate che avrebbero fatto li i saggi negli ultimi SETTE ANNI?) e poi la soluzione Carrara Fiere, già indicata anche per i concerti di White Carrara Downtown, la manifestazione di IMM che avrebbe dovuto animare tutto il territorio comunale a giugno..salvo gli inanimati Animosi ovvio.

Il quadro è cupo, non siamo immuni alla Sindrome da Politeama, anzi, ne siamo contagiati fino allo stomaco!

Cari amministratori presenti e futuri, fate bene attenzione; il Teatro Animosi riaperto è stato vissuto come simbolo di rinascita per tutto il centro, questa ennesima figuraccia, questa pessima immagine, hanno colpito molto duramente. 

L'unica flebile speranza viene dalla coincidenza con la scadenza elettorale, sperando che ci si renda conto di quanto pesante sia la situazione, e salato il conto che gli elettori potrebbero presentare a giugno....


sabato 15 aprile 2017

"Il prezzo" di una figuraccia: i nostri abbonati a Massa

Sequestro pasquale alla vigilia dell'ultimo spettacolo della stagione? Nessun problema signori...tutti in città, si va a Massa!


Potrebbe andare peggio...potrebbe piovere! (Il Teatro Animosi sotto sequestro e sotto la pioggia)



Questo l'escamotage dell'ultimo minuto per non lasciare gli abbonati a bocca asciutta; lo spettacolo Il prezzo di Umberto Orsini, in programma nel pericolosissimo Teatro degli Animosi dal 17 al 19 aprile sarà trasferito nel sicurissimo Teatro Guglielmi di Massa martedì 18 e mercoledì 19 dalle 21.

Gli abbonati alla prima sera potranno partecipare allo spettacolo martedì 18 dalle 21; quelli della seconda mercoledì 19 dalle 21.
Gli sfortunati abbonati alla terza sera dovranno dividersi; chi ha l' abbonamento per la platea dovrà presentarsi nel teatro di oltrefoce martedì 18 alle 21, chi invece ha un abbonamento per palchi o loggione mercoledì 19 sempre alle 21.



E mentre in città si rincorrono le voci più disparate, da chi legge vendette politiche dietro le righe, a chi cavalca l'onda dello sdegno, il primo risultato della chiusura, al di là della figuraccia di proporzioni colossali, sarà uno spettacolo trasferito a Massa....e pagato dal Comune di Carrara. Grazie a tutti!

Mi chiedete le cause della chiusura? Di un gesto così eclatante per modalità e tempistica come un sequestro pasquale? Non lo so. Ho raccolto voci di ogni tipo e contrastanti tra di loro. Problemi strutturali? Una trave del tetto che cede? Le fondamenta? Piccolezze? Finestre da chiudere e porte da allargare? Il ridotto perché non è mai stato aperto? L'ascensore per i disabili non è a norma? Tutto è partito dalla denuncia di uno spettatore con problemi di mobilità?

Qui facciamo le domande, le risposte le darà chi di dovere....

La prossima data nella stagione è programmata per il 26 maggio, quando inizierà l'intenso periodo dedicato ai saggi delle scuole di musica locali...tutto compromesso? Speriamo di no, ma ci prepariamo al peggio come sempre, a quel peggio a cui siamo stati abituati da anni....

venerdì 14 aprile 2017

CLAMOROSO: SIGILLI ALLE PORTE, IL TEATRO È SOTTO SEQUESTRO!


CLAMOROSA NOTIZIA CHE NON AVREMMO MAI VOLUTO DARVI: dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco il Teatro degli Animosi, a nemmeno cento giorni dalla riapertura è stato posto sotto sequestro!


 Sigilli agli ingressi, gli Animosi sono INACCESSIBILI!
Il provvedimento sembra sia dovuto al mancato rispetto di alcuni standard relativi alla sicurezza, ma vige il massimo riserbo degli operatori, non sappiamo nulla di più preciso.

A questo punto crediamo che lo spettacolo Il Prezzo in programma la prossima settimana come chiusura della stagione teatrale sarà annullato....

Non riesco ad esprimere un commento, oltre la sensazione di sconforto e rabbia che mi pervade....

Andrea Fusani

giovedì 13 aprile 2017

Richard Galliano e Sarah Jane Morris arrivano agli Animosi: a giugno!

Ormai è ufficiale, finalmente torna la musica internazionale sul palco del Teatro Animosi di Carrara con le esibizioni di Sarah Jane Morris e Richard Galliano, rispettivamente l'undici e il sedici giugno!


Come era nell'aria da tempo quest'anno la ormai storica Marble Weeks non ci sarà; che la manifestazione avesse bisogno di essere ripensata da zero era un fatto evidente agli occhi di tutti, e certo l'anno in cui ci sarà un ricambio nell'amministrazione di Carrara non era quello giusto per reimpostare un evento così importante per la città. Le ultime edizioni di Marble Weeks, perso l'originale profilo legato al design del marmo, erano diventate un calderone riempito di ingredienti a casaccio, e già lo scorso anno, mentre in città convivevano diverse mostre ed esposizioni di pregio, di fatto la vera e propria Marble Weeks, legata a installazioni ed eventi nelle piazze e strade, era svanita.

A sostituirla (in via provvisioria o definitiva?) White Carrara Downtown, un ritorno all'origine nell'essere curata direttamente da IMM con le aziende del marmo, una specie di fiera diffusa a quanto è dato capire, mirata a un pubblico internazionale di giornalisti, clienti, professionisti, architetti e designer.

Nell'ambito di questa manifestazione si terranno tre grandi eventi live, due dei quali all'interno del Teatro degli Animosi, utilizzato per la prima volta per manifestazioni di questo tipo (per forza di cose, essendo stato chiuso prima della nascita di Marble Weeks...)

Il primo evento domenica undici giugno, con una coincidenza a dire il vero non felicissima con una tornata elettorale molto sentita in città: dalle 21 sul palcoscenico degli Animosi Sarah Jane Morris, artista britannica da sempre di casa in Italia. Giovanissima già frequentava la penisola, cantando blues nella band fiorentina Panama, nei primissimi anni ottanta; a renderla nota al grande pubblico il duetto con Jimmy Sommerville dei Communards in Dont't Leave Me This Way, singolo più venduto del 1986 in Inghilterra. L'assidua frequenza del Festival di Sanremo, a cominciare dal duetto con Riccardo Cocciante nel 1991, le ha assicurato una duratura notorietà, che ha sfruttato con costanti esibizioni live. Con lei i chitarristi Tony Remy (già con gli Incognito) e Tim Cansfield.



Venerdì 16 giugno sarà invece il turno di Richard Galliano, notissimo virtuoso dell'Accordeon, accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra, "piccola" formazione orchestrale nata in seno alla  Orchestra di Massa e Carrara con strumentisti provenienti dai maggiori teatri italiani, e che vanta collaborazioni con Sting, Stefano Bollani, Enrico Rava, Luis Bacalov, e moltissimi artisti pop italiani.

Entrambi i concerti prevedono un biglietto d'ingresso che potete trovare su Ticket One e Ticket Alert al prezzo unico di 18,38€.

venerdì 7 aprile 2017

Una Piazza (in festa) per Faber: un successo oltre ogni aspettativa.


Un successo di pubblico oltre ogni previsione e una serata di musica pienamente riuscita: la serata di Una Piazza (in festa) per Faber ci ha regalato grandi soddisfazioni! Le presenze sono state talmente tante che hanno lasciato poco spazio alla discussione e alla presentazione del progetto Una piazza per faber - perchè carrara ricordi fabrizio de andrè, la musica ha vinto su tutto, ed è giusto che sia così, un bel segnale per la nostra città, assolutamente.

Locandina originale del concerto di De Andrè a Carrara nel 1982
La data non era casuale, ricorreva il trentacinquesimo anniversario del concerto che Fabrizio De Andrè tenne al Politeama Giuseppe Verdi di Carrara; una serata atipica, in cui Fabrizio e i suoi musicisti si esibirono a titolo gratuito, devolvendo l'incasso alla stampa anarchica, un unicum nella sua carriera. Nel 2002 era stata l'amministrazione a celebrare l'anniversario con una due giorni di altissimo livello nel Teatro degli Animosi, al Cinema Garibaldi e all'ex Ospedale di San Giacomo, con ospiti eccezionali del calibro di Fernanda Pivano, Massimo Bubola, Mauro Pagani.

Nel 2012, al trentennale, nacque l'idea di intitolare a Fabrizio De Andrè la piazza antistante il Teatro degli Animosi, già Piazza Cesare Battisti, trasformata totalmente dall'intervento di Angelo Mangiarotti pochi anni prima (vedi il post Perchè Piazza Battisti). Anche Don Andrea Gallo diede il suo sostegno all'iniziativa, chiamata Una Piazza per Faber partecipando a un incontro presso il Ridotto del Teatro.

Quella di ieri è invece stata una festa nata dal basso, senza nomi roboanti e con atmosfera rilassata e un po anarchica, e forse anche questo è stato il segreto del grande successo dell'iniziativa. Non avevamo nemmeno una scaletta predefinita, la serata ha preso forma da sola, sfociando in una bella jam finale in cui si sono ritrovati sul palco musicisti di estrazione, esperienza ed età diversissime.


Ad aprire la serata i giovanissimi, prima i Moccia Vileda, e poi Ludovica Lazzerini (classe 2000), applauditissimi, come i nostri giovani di casa Leonardo Leo Caleo e Filippo L'Ingè Nicolai, che si sono trattenuti fino a tarda notte improvvisando con altri musicisti.
Un graditissimo ritorno quello degli amici 58 Fly Whisk, una delle band storiche del Fuoriporta, riunitasi per l'omaggio a Faber. Molto seguita anche la performance di Renzo Cantarelli, cantautore a km0, fresco della pubblicazione dell'album Dolos. Attesissima e accolta da una vera e propria ovazione infine, l'esibizione dei Kinnara seppure in formazione ridotta, con Paolo Pardini e Andrea Vezzoni. A chiudere la parte più regolare della serata, Elena e Lorenzo D'Angelo, un duo familiare con un chitarrista che ha fatto la storia delle Jam Session Jazz al Fuoriporta.

...e poi la parte più libera della serata, con artisti che sono tornati sul palco in ordine sparso, e con l'aggiunta di tanti amici, Francesco Valsega al piano, Davide Lazzaroni, Elvis Morelli....

Una sete di musica che ha coinvolto tutti, la firma di De Andrè che ha unito generazioni diverse e fatto conoscere persone, musicisti...una situazione di crescita per i più giovani, ma non solo. Occasioni veramente rare di cui pare ci sia un grandissimo bisogno.

Io ringrazio ancora tutti, il pubblico che ha letteralmente invaso il locale, i musicisti, gli amici, Mimmo Iorio e Reinhold Kohl per i preziosi consigli, Paola che ha gestito il banco della Associazione e raccolto le firme, tutto lo staff del Fuoriporta che ha lavorato a ritmi forsennati...

Avrei voluto avere più tempo per parlare, per discutere di Una Piazza per Faber, per presentare l'Associazione Culturale Gli Animosi....ma sono stato sommerso dal vostro entusiasmo, e alla fine, anche quando la serata si calmava, la musica aveva preso il sopravvento e unito tutti, e così doveva essere.

Naturalmente non finisce qui. A presto!

mercoledì 5 aprile 2017

Una Piazza per Faber: Cesare Battisti, chi era costui?

Sono duemilaseicentocinquantasette le strade, vie e piazze italiane dedicate a Cesare Battisti, da nord a sud, e tra queste la piazza antistante il Teatro Animosi di Carrara, che adesso si propone di intitolare a Fabrizio De Andrè. Il personaggio è tuttavia sconosciuto ai più.

Continuiamo la nostra analisi dei motivi che spingono a rititolare la piazza parlando proprio della figura di Cesare Battisti.


Nato a Trento nel 1875, Cesare Battisti è uno dei più noti esponenti dell'irredentismo italiano, quel movimento politico e culturale che mirava alla liberazione delle città e territori di lingua italiana ancora esclusi dal Regno d'Italia, le terre irredente appunto.

Il Principato di Trento, dopo aver difeso per secoli la propria indipendenza dalle mire espansionistiche veneziane, era stato abolito da Napoleone e dopo la Restaurazione annesso alla Contea del Tirolo, diventando parte integrante dell'Impero Austro Ungarico. Cesare Battisti era quindi a tutti gli effetti un suddito dell'Imperatore Franz Joseph I di Asburgo, il Cecco Beppe delle cronache italiane.

Socialista, collabora a varie riviste e dirige il quotidiano Il Popolo dal 1900 al 1914, quando la pubblicazione cessa per motivi bellici. Nel 1911 viene eletto deputato nel Reichsrat, il parlamento di Vienna, dove si fa notare per le posizioni antimilitaristiche e pacifiste: "La mia fede antimilitarista vale per ogni paese del mondo" dichiarerà in un celebre intervento.

Discorso antimilitarista di Cesare Battisti pubblicato in prima pagina su Il Popolo nel 1912


Tuttavia le sue idee erano destinate a cambiare nel giro di pochi anni; disceso in Italia nel 1914, Battisti si schierò da subito con le frange interventiste, cominciando una decisa propaganda a favore dell'ingresso in guerra del Regno. La sua nazionalità, ed anzi l'essere un deputato Imperiale, diedero una enorme eco mediatica ai suoi interventi, ed il suo nome divenne molto noto su entrambi i versanti delle Alpi.

Eco dei discorsi di Cesare Battisti sulla stampa italiana

Nel 1915 in un celebre intervento a fianco di Gabriele D'Annunzio arringò la folla al grido di “Alla frontiera, Italiani, con la spada e col cuore", e quando, di li a poco, l'Italia entrò infine in guerra, egli venne naturalmente additato dalla stampa e dalle autorità austriache come il Traditore in cui riconoscere "uno dei maggiori colpevoli dello scoppio della Guerra con l’Italia".

Arruolatosi volontario nel corpo degli Alpini, Cesare Battisti fu catturato in battaglia nel luglio 1916 nelle vicinanze di Rovereto, assieme al meno noto Fabio Filzi, Istriano, anch'egli cittadino austriaco. Battisti era ormai diventato un simbolo da entrambe le parti dello schieramento, e la stampa non mancò di accusare lui e il Filzi che "tramutatisi in ufficiali italiani, guidavano il nemico contro la loro Patria e compivano senza rimorso e senza vergogna il fratricidio".

La popolazione trentina vedeva in Cesare Battisti il principale responsabile della guerra, che già aveva richiesto loro un forte tributo in vite umane; la punizione per il traditore non poteva che essere esemplare, e la sua esecuzione si tramutò in un caso mediatico di forte impatto, anticipatore di meccanismi al tempo sconosciuti o quasi.


L'evento viene seguito da un fotografo che ne immortala ogni istante con chiari intenti di propaganda, ma le stesse immagini, riprese dai giornali italiani e "sottotitolate" con toni irredentisti, diventano un boomerang per la causa austriaca, sollevando un sentimento di grande indignazione tra la cittadinanza e le truppe del Regno.

L'immagine con La Morte di Cesare Battisti, in cui sorridenti e compiaciuti, gli aguzzini mostrano il corpo martoriato del prigioniero dopo l'esecuzione, a diventare iconica, provocando un moto di enorme sdegno nel suo crudo e degradante realismo. Una delle prime dure lezioni sulla potenza delle immagini, una tematica di stretta attualità ancora oggi.

Dopo la fine della guerra, il Regno d'Italia riconobbe la forte valenza simbolica del nome di Cesare Battisti, promuovendo l'intitolazione allo stesso di monumenti, strade e piazze in tutta la penisola, raggiungendo in pochi anni l'impressionante numero di 2657 titoli ricordato in apertura.

Qual è l'attualità di Cesare Battisti nell'Europa che lotta per unirsi e abbattere le barriere? Ha ancora senso celebrare un interventista nel 2017?
Personalmente nutro seri dubbi sulla questione, e si dovrà riconoscere perlomeno una certa ambiguità di fondo in un Cesare Battisti passato in pochi anni da posizioni antimilitariste e pacifiste alla propaganda bellica.

Detto questo mi sembra il caso di sottolineare come non vi sia alcun legame diretto tra Carrara e la sua figura, se non una generica appartenenza culturale del periodo. Non ce ne vogliano gli irredentisti (sempre che ne esistano ancora), ma se al martire Battisti saranno dedicate solo 2656 strade in Italia, non gli si farà un grave torto.

Concludo con lo spunto che sarà oggetto del prossimo articolo di questo blog: nessuno, ma proprio nessuno, sa dove si trovi Piazza Battisti a Carrara....

Questo articolo non pretende di avere un piglio strettamente scientifico, ma di rimanere nell'ambito della divulgazione. Ho ritenuto opportuno non citare tutte le fonti che ho utilizzato, ma sarò lieto di fornire indicazioni più precise a chi ne abbia l'interesse (l'autore).

Una Piazza per Faber: perchè Piazza Battisti? Prime considerazioni.

Una Piazza per Faber a Carrara: perché proprio Piazza Battisti? Le motivazioni sono tante, e saranno oggetto di alcuni post su questo blog; cominciamo con alcune considerazioni di ordine storico ed urbanistico.

La zona di Piazza Battisti durante il concerto di Goran Bregovic nel settembre 2010.

Prima della costruzione del Teatro, la zona dell'attuale Piazza Battisti si trovava immediatamente al di fuori di una delle porte della vecchia cinta muraria della città di Carrara, da cui il nome storico per la zona di fòr d' porta, letteralmente fuori dalla porta.


Nell'immagine, presa dalla mappa di Carrara del Catasto Estense, risalente al 1822, si vede ancora l'antica struttura, denominata Porta del Piano (altre volte indicata come Porta a Mare) che dava accesso alla Piazza Alberica. Al di fuori delle mura non ci sono costruzioni, ma si intravedono gli imbocchi di Via San Piero e della antica Via Lunense, oggi Via Ulivi.

Dopo la costruzione del Teatro Animosi, tutta la zona sembra avere avuto un intenso sviluppo urbanistico; nell'immagine seguente, di metà ottocento, si nota come per Piazzale del nuovo Teatro si indicasse l'attuale Piazza Garibaldi. La Strada Postale per Massa (oggi via Rosselli) è già ben delineata, mentre non rimangono tracce della porta urbana, abbattuta nel frattempo.


Lo spazio antistante il Teatro non è indicato come piazza, ma è evidente come gli edifici circostanti, la Casa Nori e la Casa del Notaio Pisani fossero allineati agli Animosi, creando uno spazio geometrico ben delimitato orientato verso l'ingresso alla Piazza Alberica. Nell'immagine successiva, presa dal Piano Regolatore del 1887, la costruzione della Casa Marchetti ha chiuso lo spazio sul lato destro della facciata, ma ancora si indica cone Piazza del Teatro l'attuale Piazza Garibaldi, mentre il tratteggio che delimita Via Rosselli ha ormai relegato la piazza antistante il teatro a un piccolo triangolo, la forma che manterrà fino a pochi anni orsono.


La strada, rinominata nel frattempo, Corso Vittorio Emanuele, è diventata protagonista, la cartolina che vedete qui sotto è emblematica; il Corso arriva ben oltre la facciata del Teatro. 


La bella pavimentazione in macigno non fa che accentuare l'impressione disegnando una semicurva, la piazza è diventata una piazzetta vagamente triangolare.  

 

La situazione peggiora nel corso del XIX secolo, quando il marciapiede della strada, nel frattempo diventata Corso Fratelli Rosselli, viene rettificato, mortificando ulteriormente la piazzetta, dedicata negli anni tra le due guerre all'eroe irredentista Cesare Battisti


L'asfaltatura della strada e addirittura della piazza, trasformava la zona in un parcheggio, con una sequenza di automobili posteggiate in bella vista lungo i giardinetti e davanti al teatro: solo dopo il 2003 si provvedeva perlomeno a creare dei posti riservati alle due ruote limitando l'effetto di degrado, e venivano creati dei posti auto a dividere la zona da Via Ulivi. 
Già da prima del 2000 si parlava di sottoporre tutta la zona a un rifacimento globale, e finalmente, nel 2006, i lavori prendevano il via, con un progetto elaborato da Angelo Mangiarotti, la direzione del giovane architetto carrarese Mariano Billet, tradotto in opera dalla ditta Baldini srl.


L'idea del grande architetto era quella di ricreare lo spazio urbano quadrangolare che si intuiva dalle planimetrie ottocentesche e dall'orientamento dei palazzi circostanti. La ripavimentazione, estesa a tutta la zona tra l'incrocio con Via Cavour e l'intersezione con Via Apuana, eliminava la divisione tra strada e piazza, e sottolineava i rapporti geometrici esistenti tra gli edifici con la creazione di un grande rettangolo centrale in pietra della Valcamonica. Nell'immagine seguente un confronto tra la zona di "fòr d' porta" prima e dopo l'intervento, concluso nel 2007.


L'intera operazione si presenta come opera di riqualificazione urbana di grande impatto, venendo a ridisegnare completamente gli spazi e a creare una nuova grande piazza dove prima esistevano Via Rosselli, Piazza Battisti e parte di Via Apuana, oggi vissuto come ambiente urbano unico, in cui coesistono numeri civici corrispondenti a realtà non più leggibili (ad esempio la Farmacia Babboni risulta ancora in Via Rosselli).

Queste alcune premesse alla possibilità di rinominare la piazza, vissuta come spazio totalmente rinnovato e simbolico di una possibile rinascita di tutto il Centro Storico di Carrara, il tutto reso ancora più evidente dalla recentissima riapertura del Teatro Animosi.


L'argomento naturalmente non si esaurisce qui, e ne parleremo a brevissimo in un nuovo post, dedicato all'attuale denominazione di Piazza Battisti.

A presto!

lunedì 3 aprile 2017

Le sbarre ai palchetti non piacciono a nessuno; ma almeno servono a qualcosa?

La prima stagione teatrale negli Animosi appena restaurati volge al termine, e già si è scatenato il gossip sul futuro del teatro, acuito dal clima pre-elettorale. Il ridotto che non apre, il lato B (su Via San Piero) abbandonato a se stesso, i collaudi ancora mancanti....insomma gli argomenti non mancheranno nei prossimi mesi! Abbiamo intanto accertato che perlomeno fino a luglio ci saranno eventi nella struttura, grazie soprattutto (o solo?) alle scuole di danza del territorio e ai loro saggi di fine anno.

Nell'attesa ci dedichiamo all'argomento che più ha innervosito il pubblico dalla riapertura in poi: le tanto vituperate sbarre in ferro ai palchetti!

Brutte sono brutte, riducono di circa 70 posti la capienza del teatro, ma il tutto è stato sacrificato nel nome della sicurezza: ed è così sicuro adesso il nostro bel teatrino che gli spettatori guardano gli spettacoli così:


Ebbene si, nei palchi del primo ordine il problema è meno sentito, ma quando si sale ai livelli superiori è normale vedere il pubblico infilarsi sotto le sbarre per godere liberamente dello spettacolo (ringrazio Sara che si è prestata a collaborare prima di liberarsi dalla scomoda posizione).

D'altronde la visuale per chi si accomoda (si fa per dire) al terzo ordine e non supera il metro e sessantacinque è all'incirca questa....


Unica soluzione è avvicinare al massimo la sedia al parapetto e godere dello spettacolo con un simpatico tubo di metallo in faccia...(e ringrazio anche Paola che ho costretto a collaborare)


La soluzione è semplice! Limitiamo l'accesso ai palchetti a chi supera il metro e ottanta ed evitiamo le polemiche! (Troverò sempre un posto per me l'anno prossimo!)


Ok ci abbiamo scherzato sopra, ma il problema è serio: l'effetto estetico lascia molto a desiderare, la funzionalità del teatro viene mortificata, l'esperienza di alcuni spettatori risulta insoddisfacente, e la sicurezza viene garantita solo in parte. La soluzione non sembra ottimale...


Sarà possibile rimettere mano al tutto e trovare una nuova soluzione di compromesso che metta d'accordo le esigenze della conservazione del monumento e del rispetto verso la sua storia, con quelle del suo utilizzo e della sicurezza?
In quasi duecento anni di storia del Teatro Animosi, non mi risulta un solo episodio in cui qualcuno sia cascato da un palchetto....forse sono ignorante io, correggetemi, che sicuramente mi intendo più di sicurezza nella somministrazione degli alimenti che nei luoghi pubblici; certo chi negli anni mi ha insegnato (e insegna) le metodologie HACCP mi ha sempre detto che il rischio non si elimina, lo si riduce. Queste sbarre cosa riducono? Non mi è chiaro, certamente eliminano la possibilità per settanta persone a serata di godere degli spettacoli del teatro (che sono andati quasi sempre sold out), e riducono il piacere della serata per molti dei presenti.
Per adesso non possiamo bocciare le famigerate sbarre....le rimandiamo a settembre, quando la prossima giunta dovrà affrontare questo ed altri problemi in vista della stagione 2017-2018. Vi aspettiamo con ansia!