martedì 28 febbraio 2017

Il Teatro degli Animosi simbolo di rinascita anche nel Flash Mob per Francesco Gabbani

Un successo al di sopra di ogni aspettativa: il cosiddetto flash mob di domenica 19 febbraio, con cui Carrara ha voluto omaggiare Francesco Gabbani, ha riempito la piazza davanti al Teatro Animosi come non mai. Sono state distribuite 500 maschere da scimmia, molti l'avevano portata da casa, molti non l'hanno indossata, sembra si possa pensare ad almeno 700 presenze.

Qualcuno è partito dalla provincia di Lucca, qualcuno da quella di Pisa, tanti da Massa, quando nessuno credeva che si potesse riempire Carrara di domenica mattina, e invece ristoranti tutti esauriti e un mare di persone in piazza!

L'eco mediatico è stato impressionante, oltre ai quotidiani locali l'iniziativa è rimbalzata su La Repubblica, Il Corriere, Il Messaggero, Il Mattino, Panorama,  Italia 1, Radio Deejay, Radio 105 e molte altre testate nazionali. Il video pubblicato su Repubblica.it ha ottenuto 60000 visualizzazioni e più di 7000 condivisioni, quello di Massimo Braglia per Il Tirreno di Carrara 35000 visualizzazioni, e non è ancora uscito il video ufficiale. La cosa ci è letteralmente sfuggita di mano.

Il teatro degli Animosi grandiosa scenografia per il Flash Mob (foto Carla Gemignani)

Come tutte le idee migliori, anche questa è nata in maniera quasi spontanea, dal gruppo di fans di Francesco Gabbani che durante la settimana del Festival si ritrovava regolarmente al Fuoriporta per seguire la manifestazione in diretta. Già lo scorso anno l'entusiasmo nel locale era alle stelle, ma questa volta la partecipazione è stata massiccia, e cresceva giorno dopo giorno. Avevo invitato i fan a imparare il balletto di Occidentali's Karma per la finale, ma hanno fatto molto di più, ed è grazie all'energia e all'entusiasmo di Diletta Menconi e Marco Zeppa se nella serata di sabato il Fuoriporta era pieno di scimmie danzanti, con maschere portate da casa!
Nasceva spontanea l'idea del selfie di gruppo davanti agli Animosi; niente succede per caso, il teatro appena riaperto è simbolo di rinascita, di voglia di esserci, di una Carrara che non vuole più sentirsi "da meno". Ecco l'immagine simbolo della serata, poi ripresa anche dai quotidiani locali:

L'immagine da cui tutto ha preso il via (foto Chiara Muzzioli)

Quando il martedì successivo, una troupe Mediaset si insediava nel Fuoriporta per trasmettere in diretta, mi veniva chiesto dalla gentilissima Cristina Battista di Canale 5 di riempire il locale con qualcosa di simile a quanto visto nei filmati di sabato notte: lanciavo un tam-tam su facebook e stampavo cento maschere, mentre nel bar si creavano veri e propri gruppi di lavoro, tra chi ritagliava, chi metteva gli elastici alle maschere, chi condivideva online...

Folla e scimmia davanti agli Animosi (foto Paolo Maggiani)

L'adesione era molto superiore alle mie aspettative, ed anche a quelle dello staff di Pomeriggio Cinque, increduli difronte a tanta partecipazione. Purtroppo lo spazio interno al locale è quello che è, inoltre motivi legali legati alle riprese costringevano all'esclusione dei bambini; arrivavano molti messaggi di protesta, e tanti chiedevano di ripetere l'evento con altre modalità.

Da subito pensavo di organizzare qualcosa in piazza, davanti alla facciata-simbolo del Teatro Animosi, e di dedicarla soprattutto al pubblico dei più piccoli, quelli che erano rimasti esclusi dall'evento del martedì al Fuoriporta.


Ancora il teatro protagonista (foto Paolo Maggiani)

Sono molte le persone che hanno aiutato nell'organizzazione, e al lavoro di tutti si deve lo straordinario successo ottenuto. Devo prima di tutto ringraziare tutti quelli che hanno partecipato all'evento, soprattutto le famiglie e i bambini che hanno colorato la piazza come non mai.

Tutto lo staff del Fuoriporta si è prodigato per la piena riuscita del flash mob, a cominciare da Elisa, Matteo, Jessica, Mara e Matteo F, che hanno fatto turni doppi, a Luca che ha passato una mattinata intera nei labirinti della burocrazia per ottenere permessi di ogni tipo (si, ci hanno fatto pagare anche il suolo pubblico...) e ha curato le stampe, a Paola che ha pensato alla Siae, a Massimo che ha trasportato quintali di acqua e thè freddo, e a tutti i clienti che si sono dati da fare con scotch, forbici ed elastici.

Un ringraziamento sentito va anche ad Andrea Secci di Radio Nostaglia e naturalmente al Fan Club ufficiale di Francesco Gabbani che ci ha appoggiato nell'iniziativa.

Un aiuto prezioso è venuto dall'instancabile Manuel Mel, che ha creato e curato la pagina Occidentali's Karma Fanclub, e ha provveduto a fare da "gobbo" con il testo della canzone.

Impossibile pensare di realizzare un flash mob senza l'adesione entusiasta di Francesca Poggioni che con le ragazze della sua palestra ha coordinato il tutto, facendo ballare centinaia di "scimmie" e ha realizzato un video che ha spopolato in rete.

Ringraziamenti dovuti anche alla troupe di One Camera Television che ha realizzato uno speciale sull'evento, a Massimo Braglia e tutti i giornalisti de Il Tirreno, alla redazione de La Nazione, a Vinicia Tesconi della Gazzetta di Massa e Carrara e tutti quelli che hanno filmato, fotografato e parlato di questo evento.

La locandina dell'evento - senza loghi commerciali
L'ultimo ringraziamento, il più importante, va ovviamente a Francesco, per averci fatto il regalo più grande, quello di farci sentire parte di qualcosa di più grande di noi...e che soddisfazione avere legato questo momento di felicità ed entusiasmo al nostro teatro degli Animosi....cittadini Animosi che ballano, e tanti!

Con "Teatro del Porto" arriva Massimo Ranieri a Carrara

Con Teatro del Porto arriva al Teatro degli Animosi un grande nome, Massimo Ranieri, ma anche lo spettacolo più ambizioso dell'anno, una vera e propria prova del nove per il nostro Teatro appena riaperto. Da mercoledì 01, a venerdì 03 marzo.

Allestimento in corso nel Teatro degli Animosi
Secondo omaggio, dopo Viviani Varietà, dedicato da Massimo Ranieri con la regia di Maurizio Scaparro, alla figura di Raffaele Viviani, Teatro del Porto è uno spettacolo complesso e coreografico: nove attori per animare il palco, tra canzoni e balli, ed una piccola orchestra di dieci elementi per accompagnare il tutto con esecuzioni dal vivo. I materiali di scena hanno iniziato ad arrivare già domenica notte, direttamente dal Teatro Duse di Bologna dove lo spettacolo era stato allestito in orario pomeridiano nello stesso giorno.

Allestimento in corso dal Foyer del Teatro Animosi

Per il personale coinvolto, le scenografie e le attrezzature, si tratta dello spettacolo più complesso messo in scena nel restaurato Teatro degli Animosi, e si tratterà di un vero banco di prova per i suoi rinnovati spazi. Normalmente, nell'allestimento di Teatro del Porto, l'orchestra trova la sua naturale collocazione nella "buca" di fronte al palcoscenico; purtroppo gli Animosi ne sono sprovvisti da quando, sembra negli anni '80, venne riempita da una colata di cemento. Non è ancora chiaro se i musicisti troveranno quindi spazio direttamente sul palcoscenico, nei palchi della barcaccia o in platea, caso che costringerebbe gli organizzatori a rimuovere la prima fila di poltroncine con evidenti disagi per gli abbonati.

Fotografia di Gerry Marveggio

Praticamente un allestimento da musical, che speriamo trovi spazi adeguati all'interno del teatro, e possa permettere in futuro altre iniziative simili. Le tre serate sono da tutto esaurito, ma attenzione, in base agli spazi richiesti dallo spettacolo potrebbe liberarsi qualche posto dell'ultimo minuto; la biglietteria è aperta tutte le mattine dalle 10,30 alle 12....

Fotografia di Gerry Marveggio
Con questo spettacolo si è voluto rendere omaggio all’opera del grande drammaturgo Raffaele Viviani con le sue poesie, parole e musiche. La Napoli che viene portata in scena è la stessa cui, già cent’anni fa, Viviani guardava con amore e ironia, descrivendola con crudo realismo e squisita sintesi di linguaggio. Ad essere rappresentata è la teatralità degli emigranti, degli zingari, dei pescatori, dei guappi, dei gagà, delle cocotte, delle prostitute, insomma, il mondo della strada ovvero quel mondo che per primo e più fortemente colpì la fantasia dell’Artista. Una gran folla di personaggi e di figure, veri e propri blocchi umani e sociali, popolano le sue opere; Viviani analizza ed esprime questo mondo dal di dentro, realizzando una serie di ritratti di sconvolgente evidenza drammatica poiché sono uomini e donne «comuni» che non nascondono nulla e rivelano fino in fondo la tragica verità della loro esistenza.
Un motivo di costante ispirazione è l’emigrazione, la sorte nera degli esuli. Gli emigranti! Questi personaggi che hanno riempito delle loro penose vicende di fatiche e di dolore decenni della storia d’Italia, entrano realisticamente nella letteratura popolare grazie al contributo di questo grande poeta e commediografo napoletano. I contadini, gli artigiani, gli operai, sradicati dal loro ambiente naturale, costretti ad espatriare, lo fanno con dolore e angoscia, avendo piena coscienza che se le cose andassero in maniera giusta, essi troverebbero da vivere nel loro paese, non si venderebbero come schiavi, in terre sconosciute e infide, sfruttati da padroni spietati.
E anche i guappi di Viviani sono personaggi senza eroismo e privi dì spirito avventuroso e cavalleresco; il loro segreto obiettivo (neppure tanto segreto, in fondo) è quello di trovare una sistemazione, un lavoro, un vero e normale lavoro. Viviani, tuttavia, osserva anche l’altro lato del problema e vede l’uomo di malavita, il vero camorrista magnaccia, mariuolo, violento, sopraffattore, frutto anch’esso di una società dominata dalla legge dell’arbitrio e del privilegio. In questo caso il suo sguardo si appunta con spietata acutezza sul personaggio e il ritratto che ne sorge è di una verità inquietante.
E infine le donne di Viviani. Sono popolane semplici, argute, sensuali, spicciative e non si pongono angosciosi problemi sentimentali da risolvere; si tratta di donne schiette, popolane che vivono nella strada: fruttarole, sarte, lavandaie, «capere», venditrici ambulanti che suscitano e sentono amori e desideri concreti. Gli amori, nella poesia e nel teatro di Viviani, si svolgono all’aperto, sotto il sole della città, nelle campagne infuocate o vicino al mare. Ma c’è anche l’amore «fatto in casa», nei bassi sordidi, pieni di gente così come c’è l’amore struggente delle prostitute, che hanno bisogno di calore e di protezione, che vogliono illudersi d’avere al loro fianco un uomo pronto a menare le mani per farle rispettare: Bammenella è una di queste.
Le storie raccontate da Viviani, insomma, sono storie di miseria, di soprusi, di amori, di famiglie in rovina, di emigrazione eppure attraverso le parole, poesie e musiche risultano attuali oggi come all’epoca e sembrano accompagnare lo spettatore verso il presente, anzi, verso il futuro.

(estratto dalla pagina ufficiale della Compagnia degli Ipocriti)


Gli Animosi anche su Instagram

Da oggi ci trovate anche su Instagram all'indirizzo: instagram.com/glianimosi/ 




lunedì 20 febbraio 2017

Nasce l'Associazione Culturale Gli Animosi - il braccio esecutivo di questo blog!

Da tempo era nell'aria e adesso esiste veramente: un'associazione culturale di cittadini animosi, che intende operare soprattutto all'interno e per il teatro degli Animosi. L'idea è quella di organizzare, in un dialogo continuo con l'amministrazione e le altre realtà locali, eventi nel teatro, nel ridotto, nei pressi del teatro, che ne approfondiscano e divulghino la conoscenza, ma che soprattutto lo rendano vitale e vicino alla cittadinanza.


Ho creato il logo con un evidente richiamo all'architettura del teatro, stilizzando un motivo del capitello ionico (vedi in questo blog il post: si fa presto a dire ionico).

Attualmente l'associazione è composta da pochi soci fondatori e dallo scrivente in qualità di presidente, ma presto partiranno le prime iniziative e la campagna di tesseramento.

Si tratta ovviamente di un ente che non intende appoggiare alcuna forza politica nelle prossime elezioni amministrative ma dovrà necessariamente instaurare un dialogo positivo con la prossima amministrazione, di qualunque "colore" essa sia.

L'associazione è affiliata UNCALM, Unione Nazionale Circoli Associazioni Lirico Musicali http://www.uncalm.it/uncalm/


Ho già creato una pagina facebook all'indirizzo: www.facebook.com/glianimosi e un sito web glianimosi.org ancora in costruzione ma con qualche notizia utile. L'associazione è contattabile agli indirizzi email info@glianimosi.org o direttamente al mio andrea.fusani@glianimosi.org

Filumena Marturano: la mia recensione su Il Tirreno :-)

Finalmente ho potuto godere di una serata da spettatore al Teatro degli Animosi; all'uscita ho incontrato Massimo Braglia, caposervizio de Il Tirreno, che mi ha chiesto una recensione della Filumena Marturano con Mariangela D'Abbraccio e Geppy Gleijeses che avevo appena visto. La rubrica Visto da... del quotidiano ospita impressioni sugli spettacoli del teatro scritte da protagonisti della cultura locale, ed è stato per me un grande onore accettare l'invito. Naturalmente non ho le competenze per reinventarmi critico teatrale e ho cercato di condividere quelle che erano state le mie personalissime impressioni della serata. Eccovi il testo:




Per me già un'emozione andare a teatro a piedi; un privilegio di chi abita nel centro storico, e sarebbe un miraggio se vivessi in una grande città. Sono entrato agli Animosi tante volte dopo il restauro, ma questa è la prima in cui mi accomodo e vedo uno spettacolo dall'inizio alla fine, e inauguro con un Eduardo De Filippo: non potevo sperare meglio, sono già felice solo per il fatto di esserci.
Sono di parte quando si alza il sipario, applauderei per principio, ma la serata merita sul serio, e gli applausi finali sono tanti, veri e sentiti. Filumena Marturano: uno dei personaggi femminili più duri da interpretare per un’attrice, i paragoni con Titina De Filippo, Sophia Loren e Isa Danieli sono imbarazzanti, come vestire la maglia numero 10 del Napoli dopo Maradona, eppure Mariangela D’Abbraccio non sembra spaventata dal ruolo, e ci ha regalato una Filumena monumentale, fiera, impetuosa e decisa, mai un’imitazione delle grandi interpretazioni passate. Lo stesso per il Don Mimì Soriano di Geppy Gleijeses, rivisitato in maniera personale, seppure piuttosto fedele al testo, in una chiave che mi ha ricordato il De Filippo di Beppe Servillo, che ho visto ne “Le voci di dentro” al Bellini di Napoli.
Impagabile poter vivere un’esperienza simile nel nostro teatro.
Tra i comprimari merita la menzione Nunzia Schiano, nei panni di Rosalia Solimene, serva fidata della protagonista. La simpatica attrice di Portici, che magari avete riconosciuto poche settimane fa ne I Bastardi di Pizzofalcone ha interpretato il suo ruolo con verace napoletanità, strappando risate a ripetizione nel pubblico.
La regia della Cavani ha eliminato gli intervalli tra gli atti, un po mi mancano, mi manca il rito dell'intervallo in se, ma l'espediente delle scene che cambiano in controluce mi piace, mi sembra cinematorgafico e forse non è un caso, e le due ore scorrono veloci. “E figlie so' ffiglie” chiude Don Mimì, e anche noi, dopo essere stati per tanti anni orfani del nostro bel teatro, ci sentiamo un po’ figli, che hanno ritrovato la loro casa, seduti al calduccio nel palchetto degli Animosi.

Andrea Fusani

Applausi a fine spettacolo (la foto è mia)


giovedì 2 febbraio 2017

Dalla corte del Re Sole agli Animosi: arriva Il Borghese Gentiluomo!

Molière - particolare da un ritratto in costume di scena di Nicolas Mignard (1656)

Sarà Emilio Solfrizzi nei panni del Borghese Gentiluomo di Molière ad aprire la stagione 2017 del Teatro Animosi lunedì 6 febbraio: fa un certo effetto pensare che la prima di questo celeberrimo dramma avvenne nello Chateau di Chambord, il più vasto dei Castelli della Loira, alla presenza del Re Sole Luigi XIV nel 1670!

                                    

Nella sua forma originaria Le Bourgeois gentilhomme era una Comèdie-ballet, uno spettacolo con recitazione, parti cantate, balletti....insomma qualcosa di simile a un musical dei nostri giorni. Certo agli Animosi non ci saranno le musiche di Jean-Baptiste Lully ne le coreografie di Pierre Beauchamp o le scenografie di Carlo Vigarani ma siamo convinti che il buon Solfrizzi, nelle vesti da camera all'indiana  di Jourdain, al tempo interpretato dallo stesso Molière, farà la sua degna figura.

L'adattamento di Annarosa Pedol presenta la pièce in forma teatrale, con la regia di Armando Pugliese, come ormai viene sempre rappresentato Il Borghese Gentiluomo, sarà rimasta traccia delle canzoni che accompagnavano il banchetto del quarto atto?


Libiamo amici;
Il tempo c'invita:
Profittiam della vita
Finché possiamo.
Quando s'è passato Acheronte
Amori e viniè l'addio;
Sudi Bacco al fonte:
il doman è già stantìo.
Lasciam ragionar gli allocchi
Sul ver gioir della vita
Ai nostri occhi:
È la mensa bandita.
Beniscienza e fama
Non ci tolgon le noie;
E sol chi il bere ama
Del viver sa le gioie
Su su ragazzi via ragazzivin versate:
Finché non direm: «basta»; ed ognora continuate!

Subito esauriti i biglietti per "Il Borghese Gentiluomo" con Emilio Solfrizzi: cittadini Animosi in fila!

Queste sono sempre belle notizie: tre serate di tutto esaurito per l'esordio della stagione teatrale con Emilio Solfrizzi ne Il Borghese Gentiluomo di Molière; oltre ai settecento abbonamenti già venduti, stamani (mercoledì 2 febbraio) erano in vendita 350 biglietti per assistere allo spettacolo. La biglietteria apriva alle 10 ma già da prima delle 9, nonostante una pioggia battente, si era formata una coda sotto il portico degli Animosi!


Risultato? Per le 11,15 la biglietteria chiudeva i battenti per aver venduto TUTTI i biglietti disponibili, ennesima dimostrazione del grande affetto che la città nutre per il suo ritrovato Teatro degli Animosi. Quella che vedete nelle foto è la coda delle 11, naturalmente quella esterna alla biglietteria, molti di questi "Animosi" cittadini sono ahimè rimasti senza biglietto. Ci aspettiamo una tre giorni di fuoco!