venerdì 2 dicembre 2016

Le sorti del Giocoliere

Eccolo!


Ci avevano detto che il "Giocoliere" sarebbe stato ricollocato, ed era stata indicata l'area ex-Montecatini, per l'esattezza la piazza pedonale ricavata tra gli infelici palazzi del complesso (piazza Brucellaria) come destinazione finale dell'opera di Alessandro Giorgi. 

Appena dopo la rimozione mi era stata invece segnalata la presenza del Giocoliere smontato nei pressi dell'ex tribunale a San Martino (ringrazio per la foto Micaela Biggi), ed è proprio nei giardini di fronte all'edificio che l'opera ha trovato la sua collocazione.

Il Giocoliere smontato


Diciamolo, va molto meglio...d'altronde era difficile peggiorare la situazione; l'ex tribunale è una delle più infelici costruzioni della città (speravo venisse demolito dopo aver perso la sua funzione...), la gloriosa vecchia stazione ferroviaria di Carrara-San Martino è ingabbiata e ridotta a rudere, la prima (e abortita) Via dei Marmi ha mortificato quello che era il Viale della Stazione, i giardini pubblici sono mal tenuti...insomma la zona è un vero disastro, e dovrebbe essere la porta di Carrara in futuro....insomma il giocoliere, non nuoce.


Il nuovo basamento


lunedì 28 novembre 2016

L'apertura del Teatro Animosi un momento di rinascita....atteso da troppo tempo

"L'apertura del Teatro Animosi segnerà un momento di rinascita", come non condividere le parole dell'assessore al commercio del Comune di Carrara? Sembrano scritte da questo blog: "Ci siamo quasi - continua nell'intervista rilasciata al quotidiano Il Tirreno - e sono convinto che sarà un momento importante". Coppola poi sottolinea le difficoltà incontrate anche da altre amministrazioni nel gestire i teatri comunali e nel mantenerli aperti, ma questo non mi sembra il caso di Carrara, il cui problema non è legato a un cattivo funzionamento del suo teatro (quando era aperto) tant'è che anche in questi anni si è continuata a proporre una seguitissima stagione teatrale pur in condizioni non ottimali in un cinema riadattato (perché chiamatelo pure Nuova Sala Garibaldi ma questo rimane).

Il grosso problema per noi è stata la cattiva gestione del restauro, dapprima i tempi biblici trascorsi tra chiusura del teatro e apertura del cantiere, poi le mille lentezze successive. Certo non tutto può essere imputato all'amministrazione locale (vedi il caso recente della diatriba sulla sicurezza dei palchetti tra Sovrintendenza e Vigili del Fuoco) ma in questi anni non si è vista un'azione decisa concreta e chiara da parte di chi ci governa per vigilare e stringere i tempi sui lavori, se non negli ultimissimi mesi...




Coppola poi parla anche della Piazza Battisti e della rimozione del giocoliere venendo a confermare quanto scritto in un precedente post di questo blog (La rimozione della matematica del giocoliere...): "Questa è una piazza importante, illuminata e credo fosse doveroso rendere omaggio a chi l'ha pensata così (Angelo Mangiarotti) Abbiamo rimosso la scultura che era qui da anni, non entro nel merito del valore artistico, ma quello che veniva lamentato era la discontinuità che creava col tessuto urbano. E adesso si riparte da qui, con una piazza tirata a lucido".

Ripartenza e rinascita: questo mi piace sottolineare. Non credo che la riapertura del teatro sia un'occasione di ripartenza e rinascita, ma che ne sia l'unica ed ultima speranza. Non facciamocela sfuggire.


L'articolo completo sul sito de Il Tirreno

domenica 27 novembre 2016

La più antica fotografia del Teatro Animosi (1880)

Una persona mi ha chiesto cosa sapevo di questa immagine, che è stata riprodotta più volte e di cui conserviamo anche una vecchia stampa appesa da decenni al Fuoriporta.


Si tratta della più antica fotografia conosciuta del Teatro Animosi e dell'odierna Piazza Battisti, al tempo Piazza del Teatro. Venne inclusa nel 1880 tra le illustrazioni della celebre "Guida Storico-Artistica-Industriale" del Conte Carlo Lazzoni "Carrara e le sue ville". 

L'immagine come appare nella guida del Lazzoni

L'immagine è una delle poche in cui si veda il loggiato della facciata ancora privo delle chiusure con vetrate e balaustre in marmo. Da notare nei locali a sinistra sotto il porticato la presenza del "Caffè del Teatro", nel luogo dove esisteva ancora un bar (diventato Bar Sport) pochi anni orsono. Nella ristrutturazione attuale dell'edificio gli stessi locali ospitano invece un ascensore per l'accesso a ridotti e ordini superiori dei palchi.


Sulla destra si nota la mancanza dello storico Ristorante Roma; nella palazzina a fianco, alla quale mancano i terrazzini del secondo piano, si può ancora vedere, unico caso, lo studio di scultura di Nicola Marchetti, figlio di Pietro e cugino di Pietro Tenerani, professore presso la nostra Accademia, dove adesso esiste il Fuoriporta.

Il "baroccio" e la presenza di qualche blocco nella piazza confermano la destinazione d'uso del locale. All'interno del Fuoriporta si conserva ancora una vecchia riproduzione di questa fotografia, ereditata dalla precedente gestione del mitico Alfonso "La Grosta"; potete vederla sullo sfondo a sinistra nell'immagine seguente, in cui "Alfò" è ritratto, come amava fare, con due personaggi del mondo dello spettacolo, in questo caso Nancy Brilly e Margaret Mazzantini, a Carrara con lo spettacolo "Manola" nel 1997.


Andrea Fusani


venerdì 25 novembre 2016

Regalo di Natale...o solo un "pacco"?

Non lo nascondo: sarebbe il più bel regalo di Natale per Carrara, ma una vera riapertura, non una inaugurazione di facciata e poi via ad altri mesi di lavori.

Sembra proprio questo il rischio a quanto si apprende dalle dichiarazioni di tecnici e assessore alla cultura a La Nazione del 24 novembre; l'ingegnere Macerini ricorda come i lavori vadano consegnati entro il 10 dicembre, ma anche che "Purtroppo la forza lavoro non è adeguata per portare avanti i lavori". Si cominciano a mettere le mani avanti: "alcuni piccoli cantieri potrebbero rimanere aperti: i lavori della facciata di Via San Piero ed i soffitti proseguiranno anche dopo l'apertura" dice l'assessore Giovanna Bernardini, e per quanto riguarda i locali che ospitano uffici, saranno sistemati "se ci sono i soldi".

Si parla di una stagione teatrale pronta da mesi, ma è un po difficile immaginare che si siano presi accordi con artisti e compagnie senza fornire delle date precise, così come pensare che poi in un paio di settimane si organizzi il tutto...


Ci dobbiamo aspettare una inaugurazione in pompa magna di un cantiere ancora aperto per darci "il contentino" natalizio? In verità saremmo già felici di fare le feste senza il cantiere in piazza, ma quando il teatro riapre lo vorremmo pronto e operativo.

Smentiteci, ne saremo felicissimi, ma con i fatti, grazie. 

mercoledì 23 novembre 2016

Piovono libri dalle finestre del teatro?

Il cantiere degli Animosi è ormai nelle fasi finali: vero, ma nella mattinata di venerdì scorso, il 18, è bastato che le transenne della facciata fossero aperte per qualche ora per far gridare alla riapertura istantanea.  L'immagine che segue è stata scattata dalla nostra Paola Cocchiararo che l'ha postata su facebook, e le è poi stata gentilmente chiesta dalla redazione de Il Tirreno per un articolo uscito in cronaca locale sabato 19. Ma cosa stavano facendo nello specifico tutti questi mezzi AMIA?

Fotografia del 18 novembre 2016

Pulizie? Rimozione di vecchi arredi ancora rimasti negli uffici? Smaltimento di vecchie inutili scartoffie? Non ci è dato saperlo, gli operatori mantengono la bocca chiusa, ma dobbiamo riportare una segnalazione molto preoccupante che è arrivata a questo blog: a quanto notato da diversi passanti, dalla finestra del primo piano a destra, sembra siano stati lanciati in un camioncino della spazzatura scatoloni e scatoloni contenenti decine se non centinaia di libri. Vecchi cataloghi di Biennali o eventi organizzati dal Comune di Carrara? (ricordiamo che fino a pochi anni orsono nello stabile del teatro c'erano anche gli uffici del settore cultura) Destinati al macero? Davvero non si poteva fare diversamente?

Sale anche un atroce dubbio: sarà salvo l'archivio del Teatro? In uno dei locali al primo piano si trovava infatti un piccolo ma prezioso archivio in cui si conservava la documentazione degli spettacoli, molte locandine, e un buon numero di libri, cataloghi ecc. Sarà stato messo al sicuro questo materiale?

Speriamo vivamente si tratti di un grosso malinteso, ma sembra doveroso chiedere spiegazioni a chi di dovere, per fugare ogni dubbio sulla conservazione di beni che appartengono alla comunità e ne raccontano la storia.

Andrea Fusani

Il link all'articolo de Il Tirreno di sabato 19: Animosi, riapertura all'inizio di gennaio - Il Tirreno

sabato 19 novembre 2016

La rimozione de "La Matematica del Giocoliere" da Piazza Battisti: una perdita o un sollievo?

Dopo anni di polemiche "La Matematica del Giocoliere" di Alessandro Giorgi é stata rimossa da Piazza Battisti, a fianco del Teatro Animosi; per capirci, stiamo parlando di quell'insieme di tubi, sfere e numeri che negli anni avete usato nei modi più svariati, parco giochi, palestra per il parkour, set fotografico, panchina, area pic-nic e interpretato con grande fantasia (una su tutte: "se mi girano le palle...do i numeri"). Se ne chiedeva lo spostamento da anni, eppure c'è già chi la rimpiange, ma conoscete tutta la vicenda?

L'installazione nel 2010, con il ridotto ancora attivo (da Antenna3.tv)

Nell'estate del 2010 Carrara era animata dalla sua contestatissima quattordicesima (e per il momento ultima) Biennale di Scultura, curata da Fabio Cavallucci; forse non ne ricorderete il titolo (Post Monument), e magari nemmeno la parte migliore (il riutilizzo affascinante di spazi industriali abbandonati) ma nessuno ha dimenticato i mega escrementi di McCarthy posizionati di fronte alla Cassa di Risparmio e le provocazioni di Cattelan, che minacciava di rimuovere la statua di Mazzini e "osava" installare un monumento a Craxi nel cimitero di Potrignano.

Qualcuno si accoda sempre quando ci sono manifestazioni di questo livello, e tra le varie iniziative collaterali, Alessandro Giorgi installava in prossimità del Teatro Animosi "La Matematica del Giocoliere", un'installazione "temporanea", di quelle temporaneità che durano sei anni...

Chi è Alessandro Giorgi? Un architetto dalla lunga carriera, noto soprattutto per il "Manifesto dell'Architettura Cromatica" del 1994 e per  gli edifici multicolore, approdato al mondo dell'arte in età avanzata.  Nel 2006 esordiva con la mostra "Vivere nel Colore" al Castello di Rivara, e da allora ha continuato ad esporre con regolarità in quella ed altre prestigiose sedi, la più recente  il Museo Marino Marini di Pistoia (2016)
La Matematica del Giocoliere nel 2013 - si noti come il basamento sia già degradata

Un'artista universalmente apprezzato? Tutt'altro. Se le sue opere per interni sembrano aver riscosso un buon successo, altrettanto non si può dire di quelle destinate a spazi pubblici.

L'installazione di Carrara, e la "sorella" di Marina di Massa ("Il Giocoliere Volante" anch'essa del 2010), sono da anni al centro di roventi polemiche. L'opera massese, soprannominata "Il Giocoliere Impazzito", non ha avuto vita facile; non era ancora posizionata che già se ne chiedeva lo spostamento per "effetto deturpante". Nel 2012 un primo vandalismo con deformazione delle sfere, piegatura dei cerchi e rimozione della targhetta identificativa (un attacco mirato?); in seguito distacco e sparizione delle sfere, una sola delle quali venne ritrovata abbandonata in spiaggia.  Il Giocoliere rischiò infine la demolizione del 2015, quando lo stesso Giorgi, con un atto di protesta contro le condizioni in cui versava il monumento, minacciò di chiamare il Gabibbo e di distruggere l'opera a colpi di motosega di fronte alle telecamere.

La "Matematica del Giocoliere" non ebbe un'accoglienza così negativa a Carrara, d'altronde si trattava di un'opera provvisoria, ma nel giro di un paio di anni, mentre diventava un (pericoloso) parco giochi per i più piccoli, o il teatro di notturne scalate etiliche, e il basamento si sfaldava in maniera evidente, qualcuno cominciava a domandarsi quale fosse il significato di questa "provvisorietà" prolungata.

Nel 2014 si tenta una prima volta la rimozione, per lasciare spazio ad una installazione di Marble Weeks: il Giorgi risponde piccato - "Mi chiedo se sogno o sono desto. Non c’è altra area in tutta la città di Carrara per installare la nuova opera !! [...] Mi è stato detto dagli Amministratori che non esistono soldi per un’installazione definitiva dell’opera, mentre escono dal cappello soldi per rimuoverla. L’opera fu talmente apprezzata che fu richiesto il mantenimento in loco per installarla definitivamente [fu richiesto da chi?] La Cultura, se è questa, è un sogno nella città di Carrara".

Non se ne fa nulla, e nel 2015 si arriva alla raccolta firme per la rimozione, sostenuta dai commercianti della zona che cercano di aggrapparsi a motivazioni pratiche: "Lo abbiamo già chiesto parecchie volte di togliere l'opera ma non c'è stato verso. Il giocoliere continua a rimanere al suo posto. E noi continuiamo a essere isolati dal resto del centro, e da piazza Alberica proprio per quella installazione". Anche questa volta non ci sono conseguenze, evidentemente le raccolte di firme sono ascoltate solo quando mirano a "silenziare" dei locali notturni, e molti iniziano a chiedersi se non ci siano motivazioni nascoste; cominciano a girare voci su presunte appartenenze e su amicizie, politiche e non, del Giorgi (naturalmente solo discorsi da bar).

Nel frattempo viene nominato un nuovo assessore al commercio, che si impegna ad affrontare la situazione, ma anch'egli si trova davanti a inaspettate difficoltà se passa un'altra estate con il "Giocoliere" fisso al suo posto.

A sbloccare infine la situazione, ci pensa un vecchio dimenticato amico, vero protagonista della piazza: il Teatro degli Animosi. Il restauro volge al termine, e le esigenze pratiche legate alla rinascita del nobile edificio hanno (fortunatamente) la precedenza, l'accesso a Piazza Battisti da Via Rosselli dev'essere libero, sia per i grandi mezzi di servizio per gli spettacoli, che per eventuali mezzi di soccorso: il "Giocoliere" deve esibirsi altrove.

La piazza "liberata"...ma non dal cantiere del restauro

Una perdita? C'è chi lo sostiene, tra chi apprezzava l'opera (che in effetti è stata fotografata tantissimo in questi anni, soprattutto in occasione di matrimoni) e i molti che la indicavano come unico momento di gioco e svago per i bimbi. Nei prossimi anni quindi le coppie fresche di cerimonia dovranno accontentarsi di posare davanti alle architetture neoclassiche del Teatro Animosi, e i nostri bambini non potranno più arrampicarsi a tre metri dal suolo su sfere d'acciaio per poi planare sul cemento, dobbiamo rassegnarci.

Non voglio entrare troppo a fondo nella questione del valore intrinseco della "Matematica del Giocoliere" (d'altronde l'autore di questo blog ha studiato soprattutto l'arte del Settecento) ma dirò che in fondo lo trovavo divertente, nella sua dimensione di gioco, limitata a questo appunto, un gioco per la bella stagione.

Con buona pace dell'autore, l'installazione in Piazza Battisti era nata come provvisoria e tale doveva rimanere: il gioco delle sfere e dei riflessi con gli edifici circostanti era simpatico, ma il confronto e il rapporto con il rigore neoclassico dell'architetto Giuseppe Pardini, e con la nuova dimensione della piazza nata dal rifacimento progettato da Angelo Mangiarotti e realizzato nel 2006-2007, non potevano durare più di un'estate, quella del...2010.

Quale sarà il destino delle sfere in acciaio, dei numeri e dei tubi del Giorgi? Si vocifera di una ricollocazione in una piazza di recente realizzazione, adiacente al centro storico. Voci di corridoio? L'autore deciderà di farla a pezzi a suon di motosega di fronte al Gabibbo? Non lo sappiamo, l'unica certezza è che per una volta, le sfere, gireranno da un'altra parte.
Andrea Fusani

Uno dei molti scatti che si trovano in rete - provenienza wikimedia commons

giovedì 17 novembre 2016

Uno sguardo rubato


Uno sguardo rubato al cantiere degli Animosi; come in un cannocchiale prospettico dal porticato d'ingresso lo sguardo attraversa la sala e arriva sul retro del teatro, dove si intravedono le nuove ringhiere che riprendono il motivo archeologizzante delle balaustre del ridotto, in facciata.

mercoledì 16 novembre 2016

La storia del Teatro degli Animosi, una base di partenza.

Quali sono le fonti principali per ricostruire la vicenda storica del nostro teatro?

Una semplice ma rigorosa base di partenza è data dalla pagina dedicata su Wikipedia, che fornisce un quadro complessivo delle vicende degli Animosi, dalla fondazione a oggi. E' basata su un'amplia ricerca bibliografica....e ve lo dico per certo. Perché? Perché l'ho scritta io qualche anno fa ed aggiornata periodicamente :-)



La ricerca più compiuta sul teatro invece, risulta a tutt'oggi il bel volume di Claudio Giumelli "Il Teatro degli Animosi di Carrara", pubblicato da Maschietto Editore nel 1997. Architetto e professore all'Accademia di Belle Arti di Carrara, Giumelli, scomparso nel 2015, basava il suo lavoro su un'approfondita ricerca archivistica, la cui parte più ghiotta era costituita dai quaderni autografi dell'architetto Giovanni Pardini, allora custoditi dagli ultimi eredi dello stesso nella Villa Marini nei dintorni di Lucca, ed oggi a Firenze presso la Fondazione Carlo Marchi ( Archivio Giuseppe Pardini ). Molto interessante anche la parte del volume dedicata alla "vita" del Teatro, gli spettacoli, gli eventi, le stagioni, basata su notevoli ricerche sulle annate storiche dei quotidiani locali, sull'archivio di manifesti dello stesso Teatro e sul fondo Lattanzi dell'Archivio di Stato di Massa.


Prima del fondamentale contributo del Giumelli, possiamo solo ricordare le pagine dedicate al Teatro della "mitica" guida "Carrara e le sue ville" del Conte Carlo Lazzoni (1880) e un primo tentativo più organico nel saggio "L'Accademia degli Animosi, il teatro e il casino civico" di P.F.Cucchiari in "Carrara - Rivista mensile del Comune di Carrara", anno I, gennaio 1930, VIII, pp 63-72.

Lavorando su queste fonti, bibliografiche ed archivistiche, e valendosi delle competenze di alcuni collaboratori, speriamo nel tempo di poter fornire su questo blog piccoli e mirati interventi su tanti piccoli aspetti della vicenda e dell'architettura del Teatro degli Animosi.

Andrea Fusani

martedì 15 novembre 2016

Perchè questo blog


Da quanto aspettiamo gli Animosi?

Sono passati quasi sette anni dalla chiusura del teatro, un tempo trascorso con esasperante lentezza, che ha creato un vuoto profondo nella realtà culturale di una piccola città come Carrara.

Dapprima abbandonato come un gigantesco relitto, poi nascosto da un ingombrante cantiere, infine avvolto da una foresta di ponteggi, il Teatro degli Animosi é entrato in una condizione prossima all'oblio; i più giovani faticano a ricordarlo aperto, e per molti é difficile anche riconoscerne la funzione, indecisi tra un vecchio cinema o un qualche ufficio pubblico abbandonato.

In tanti si sono rassegnati ad accettarne la chiusura come stato permanente, anticamera della rovina definitiva e irreversibile; fatalismo atavico dei carraresi e cronica mancanza di fiducia nelle istituzioni, peraltro ben comprensibili alla luce delle condizioni in cui versano altri edifici pubblici cittadini, su tutti il Politeama Giuseppe Verdi, ma anche il nobile Palazzo Pisani in Via Loris Giorgi, la vecchia sede della Biblioteca Civica in Piazza dell'Accademia, il Palazzo ex Coni...
Carrara vecchia soffre decenni di malgoverno, di colpevole incuria ma anche di abbandono da parte della sua stessa popolazione, quasi emigrata in massa verso il piano e il mare.

Un parco pubblico da anni negato alla città, chiese seicentesche praticamente inaccessibili (la Madonna delle Lacrime e la chiesa del Purgatorio) ponti storici che rischiano l'abbattimento, il Carrione nascosto da muraglie in cemento, attività storiche chiuse da anni, e basti citare la vicenda del Supercinema ma anche esperienze fallimentari nella riconversione come quella del moderno ristorante al posto del vecchio Fiorani in Piazza delle Erbe, o dei vari locali al posto delle vecchie cantine, dal "Ponzacchino" allo "Svizzerino" al "Ritrovo del Paesano"....quando arriva alla chiusura anche la lussuosa e innovativa tea-room ricavata negli opulenti spazi del Palazzo Del Medico rimane difficile conservare delle speranze sulla rinascita del centro storico e con esso del suo teatro.

E invece gli Animosi esistono ancora; lentamente, nelle ultime settimane, i ponteggi lasciano spazio ai marmi, l'elegante stile ionico torna ad affacciarsi sulla piazza, e nonostante i proclami dei politici, che ne annunciano la imminente riapertura da anni, sembra proprio che il teatro, questa volta, stia per essere restituito alla città.

Noi restiamo qui: aspettando gli Animosi.
Per riavvicinare il teatro a Carrara, raccontarne la storia, vigilare sul suo restauro e sollecitare la fine dei qq, e ci saremo anche dopo la riapertura, perché non rimanga una scatola vuota (come altre realtà recenti) ma viva, perché veramente possa "ingentilire i costumi" e sia un lume di cultura nel buio della città, per restare noi stessi, sempre, Animosi.

Andrea Fusani


Le Alpi Apuane riflesse dalle vetrate della facciata. Novembre 2016