Nell'estate del 2010 Carrara era animata dalla sua contestatissima quattordicesima (e per il momento ultima) Biennale di Scultura, curata da Fabio Cavallucci; forse non ne ricorderete il titolo (Post Monument), e magari nemmeno la parte migliore (il riutilizzo affascinante di spazi industriali abbandonati) ma nessuno ha dimenticato i mega escrementi di McCarthy posizionati di fronte alla Cassa di Risparmio e le provocazioni di Cattelan, che minacciava di rimuovere la statua di Mazzini e "osava" installare un monumento a Craxi nel cimitero di Potrignano.
Qualcuno si accoda sempre quando ci sono manifestazioni di questo livello, e tra le varie iniziative collaterali, Alessandro Giorgi installava in prossimità del Teatro Animosi "La Matematica del Giocoliere", un'installazione "temporanea", di quelle temporaneità che durano sei anni...
Chi è Alessandro Giorgi? Un architetto dalla lunga carriera, noto soprattutto per il "Manifesto dell'Architettura Cromatica" del 1994 e per gli edifici multicolore, approdato al mondo dell'arte in età avanzata. Nel 2006 esordiva con la mostra "Vivere nel Colore" al Castello di Rivara, e da allora ha continuato ad esporre con regolarità in quella ed altre prestigiose sedi, la più recente il Museo Marino Marini di Pistoia (2016)
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La Matematica del Giocoliere nel 2013 - si noti come il basamento sia già degradata
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Un'artista universalmente apprezzato? Tutt'altro. Se le sue opere per interni sembrano aver riscosso un buon successo, altrettanto non si può dire di quelle destinate a spazi pubblici.
L'installazione di Carrara, e la "sorella" di Marina di Massa ("Il Giocoliere Volante" anch'essa del 2010), sono da anni al centro di roventi polemiche. L'opera massese, soprannominata "Il Giocoliere Impazzito", non ha avuto vita facile; non era ancora posizionata che già se ne chiedeva lo spostamento per "effetto deturpante". Nel 2012 un primo vandalismo con deformazione delle sfere, piegatura dei cerchi e rimozione della targhetta identificativa (un attacco mirato?); in seguito distacco e sparizione delle sfere, una sola delle quali venne ritrovata abbandonata in spiaggia. Il Giocoliere rischiò infine la demolizione del 2015, quando lo stesso Giorgi, con un atto di protesta contro le condizioni in cui versava il monumento, minacciò di chiamare il Gabibbo e di distruggere l'opera a colpi di motosega di fronte alle telecamere.
La "Matematica del Giocoliere" non ebbe un'accoglienza così negativa a Carrara, d'altronde si trattava di un'opera provvisoria, ma nel giro di un paio di anni, mentre diventava un (pericoloso) parco giochi per i più piccoli, o il teatro di notturne scalate etiliche, e il basamento si sfaldava in maniera evidente, qualcuno cominciava a domandarsi quale fosse il significato di questa "provvisorietà" prolungata.
Nel 2014 si tenta una prima volta la rimozione, per lasciare spazio ad una installazione di Marble Weeks: il Giorgi risponde piccato - "
Mi chiedo se sogno o sono desto. Non c’è altra area in tutta la città di Carrara per installare la nuova opera !! [...]
Mi è stato detto dagli Amministratori che non esistono soldi per un’installazione definitiva dell’opera, mentre escono dal cappello soldi per rimuoverla. L’opera fu talmente apprezzata che fu richiesto il mantenimento in loco per installarla definitivamente [fu richiesto da chi?]
La Cultura, se è questa, è un sogno nella città di Carrara".
Non se ne fa nulla, e nel 2015 si arriva alla raccolta firme per la rimozione, sostenuta dai commercianti della zona che cercano di aggrapparsi a motivazioni pratiche: "
Lo abbiamo già chiesto parecchie volte di togliere l'opera ma non c'è stato verso. Il giocoliere continua a rimanere al suo posto. E noi continuiamo a essere isolati dal resto del centro, e da piazza Alberica proprio per quella installazione". Anche questa volta non ci sono conseguenze, evidentemente le raccolte di firme sono ascoltate solo quando mirano a "silenziare" dei locali notturni, e molti iniziano a chiedersi se non ci siano motivazioni nascoste; cominciano a girare voci su presunte appartenenze e su amicizie, politiche e non, del Giorgi (naturalmente solo discorsi da bar).
Nel frattempo viene nominato un nuovo assessore al commercio, che si impegna ad affrontare la situazione, ma anch'egli si trova davanti a inaspettate difficoltà se passa un'altra estate con il "Giocoliere" fisso al suo posto.
A sbloccare infine la situazione, ci pensa un vecchio dimenticato amico, vero protagonista della piazza: il Teatro degli Animosi. Il restauro volge al termine, e le esigenze pratiche legate alla rinascita del nobile edificio hanno (fortunatamente) la precedenza, l'accesso a Piazza Battisti da Via Rosselli dev'essere libero, sia per i grandi mezzi di servizio per gli spettacoli, che per eventuali mezzi di soccorso: il "Giocoliere" deve esibirsi altrove.
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La piazza "liberata"...ma non dal cantiere del restauro
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Una perdita? C'è chi lo sostiene, tra chi apprezzava l'opera (che in effetti è stata fotografata tantissimo in questi anni, soprattutto in occasione di matrimoni) e i molti che la indicavano come unico momento di gioco e svago per i bimbi. Nei prossimi anni quindi le coppie fresche di cerimonia dovranno accontentarsi di posare davanti alle architetture neoclassiche del Teatro Animosi, e i nostri bambini non potranno più arrampicarsi a tre metri dal suolo su sfere d'acciaio per poi planare sul cemento, dobbiamo rassegnarci.
Non voglio entrare troppo a fondo nella questione del valore intrinseco della "Matematica del Giocoliere" (d'altronde l'autore di questo blog ha studiato soprattutto l'arte del Settecento) ma dirò che in fondo lo trovavo divertente, nella sua dimensione di gioco, limitata a questo appunto, un gioco per la bella stagione.
Con buona pace dell'autore, l'installazione in Piazza Battisti era nata come provvisoria e tale doveva rimanere: il gioco delle sfere e dei riflessi con gli edifici circostanti era simpatico, ma il confronto e il rapporto con il rigore neoclassico dell'architetto Giuseppe Pardini, e con la nuova dimensione della piazza nata dal rifacimento progettato da Angelo Mangiarotti e realizzato nel 2006-2007, non potevano durare più di un'estate, quella del...2010.
Quale sarà il destino delle sfere in acciaio, dei numeri e dei tubi del Giorgi? Si vocifera di una ricollocazione in una piazza di recente realizzazione, adiacente al centro storico. Voci di corridoio? L'autore deciderà di farla a pezzi a suon di motosega di fronte al Gabibbo? Non lo sappiamo, l'unica certezza è che per una volta, le sfere, gireranno da un'altra parte.
Andrea Fusani
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Uno dei molti scatti che si trovano in rete - provenienza wikimedia commons |