sabato 14 gennaio 2017

#aspettandoglianimosi...sulla Gazzetta di Massa e Carrara

Grazie all'attenzione di Vinicia Tesconi, questo nostro piccolo blog ha trovato spazio sulle pagine del quotidiano online La Gazzetta di Massa e Carrara con un articolo dedicato alla ormai famigerata "Bufala degli Animosi" (Sono stato io a inventare la bufala degli Animosi) e uno che riprende il post sul progetto di dedicare Piazza Battisti a Fabrizio De Andrè  (Una piazza per Faber è arrivato il momento di farla diventare realtà).

Nel primo vengono riepilogate le vicende che nel 2011 portarono la mia provocazione "home-made" fino al Senato della Repubblica:

"Era il 2011 e il teatro Animosi giaceva chiuso e abbandonato già da due anni senza che neppure si fossero iniziate le procedure per l’assegnazione dei lavori di messa a norma per i cui parametri era scattato lo stop dopo non moltissimi anni dalla lunghissima pausa per l’imponente restauro.
Sul web comparve un articolo firmato da Gastone Creosoto - nessuno notò l’assonanza con due personaggi dei Monty Pithon contenuta nel nome, chiaro indizio di una presa per i fondelli - corredato da foto ottimamente fotoshoppate nelle quali si vedeva la facciata degli Animosi con megalocandine da Supermarket. Il testo era serio e riportava niente meno che un’intervista al sindaco Zubbani nella quale il primo cittadino dava per certa la conversione della struttura del teatro in un nuovo centro commerciale ed annunciava anche l’ormai prossima demolizione del politeama Verdi che, pure lui, giaceva da anni vuoto e pericolante al centro della prima piazza della città – nello stato in cui, peraltro, si trova ancora adesso.
Per rendere ancor più evidente l’intenzione ludica degli autori dello scherzo l’articolo venne inserito in una finta pagina di Repubblica on line. Ma che era finta, quasi nessuno se ne accorse. La notizia fece il botto. I social, regno delle bufale, la moltiplicarono senza soluzione di continuità.
Allo stesso modo crebbe l’indignazione di un numero enorme di utenti del web tutti fermamente convinti che la notizia fosse vera. Il pezzo e le foto divennero virali e il contenuto, logicamente scandaloso – trasformare un teatro dell’800 in un centro commerciale, per fortuna, indigna ancora – rapidamente richiamò l’interesse anche delle testate nazionali. Abboccarono tutti:un partito dell’opposizione chiese risposte al sindaco e Zubbani si vide costretto a minacciare querele dalle cronache locali. Ma querelare chi? L’autore era stato molto bravo anche a proteggere il suo anonimato, anche se in moltissimi in città avevano indirizzato i propri sospetti sulla stessa persona. Chi era Gastone Creosoto?
All’epoca la sua identità non venne scoperta nonostante la bomba da lui lanciata avesse continuato a navigare autonomamente nella rete fino ad approdare nientemeno che in Senato, traendo in inganno anche tre senatori del Pd, Francesco Ferrante, Manuela Granaioli e Roberto Della Seta che decisero di presentare una interrogazione parlamentare all'allora ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi, del governo Monti da poco insediato. La bufala fece ridere, per lo più, ma fece anche risvegliare la farraginosa macchina burocratica che doveva occuparsi dei lavori al teatro. Soprattutto fece capire all’amministrazione che la cittadinanza era ancora reattiva e non lobotomizzata come forse si cominciava a credere vedendo che tutte le strutture pubbliche deputate al divertimento e alla cultura erano state chiuse senza che nessuno protestasse. Dopo lo scoppio della finta notizia finalmente partirono i lavori ch, tuttavia necessitarono di altri cinque anni per restituire alla città il suo più antico teatro.
Chi era Gastone Creosoto,in realtà, lo sapevano in molti ma la paternità della sua burla da un milione di dollari non l’aveva mai rivendicata. Fino ad oggi quando mancano solo tre settimane alla tanto attesa riapertura del Teatro Animosi. Oggi la storia è tornata fuori con tutti i suoi retroscena e soprattutto con la faccia del suo geniale autore: Andrea Fusani, esperto in storia dell’arte di grande levatura e gestore del bar FuoriPorta, lo storico locale che sta a fianco del teatro Animosi. Fusani ha ricostruito tutta la vicenda sul suo blog “ Aspettando gli Animosi”..."

Nel secondo si da ampio spazio e sostegno al progetto di "Una Piazza per Faber":

"E’ una promessa che nel 2011 aveva messo tutti d’accordo: chi l’aveva ideata – i moltissimi fans carraresi del grande cantautore ; chi l’aveva sostenuta facendo crescere il numero delle adesioni al gruppo Facebook che la sosteneva e infine persino chi aveva il potere di concretizzarla – il sindaco Zubbani in persona aveva approvato l’idea e aveva quasi dato l’avvio alla procedura sollecitando gli esperti ad indicare quale piazza della città poter dedicare a Fabrizio De Andrè. Ma poi rimase lettera morta, come fin troppo spesso è accaduto nella storia di Carrara. Tra gli ideatori di “Una piazza per Faber” c’era Andrea Fusani, il gestore del bar Fuoriporta che si trova in piazza Cesare Battisti cioè nella piazza su cui si affaccia il teatro Animosi. Fusani, storico dell’arte,  esperto ed appassionato di musica è anche il titolare del blog “ Aspettando gli Animosi” dal quale ha lanciato spesso iniziative e provocazioni per sollecitare l’amministrazione carrarese a restituire i luoghi della cultura  chiusi per questioni burocratiche,ai cittadini. Proprio dal suo blog Fusani ha riaperto la partita per dedicare una piazza ad uno dei più grandi cantautori italiani in nome, anche e soprattutto, del  grande legame che Faber ebbe con questa città.  De Andrè venne a cantare a Carrara in un memorabile concerto tenuto proprio al Teatro Animosi il 6 marzo 1982 e ci venne per sostenere la stampa anarchica. Era l’anima ribelle e indomabile di Carrara che aveva affascinato De Andrè.  A Carrara viveva allora e ci ha vissuto e lavorato per anni, un grande collaboratore di De Andrè, il fotografo Reinhold Kohl che fu tra gli artefici di quel concerto e poi, dopo la morte di Fabrizio fu uno dei protagonisti, con una bellissima mostra dei suoi scatti dedicati a De Andrè, dell’evento che l’assessorato alla cultura del comune di Carrara organizzò nel 2002 proprio per celebrare i vent’anni da quell’incredibile concerto.
Il gruppo Facebook “Una piazza per Faber” non è mai stato chiuso ed oggi ha ricominciato a ricevere iscrizioni. I dubbi sull’eventuale luogo da scegliere per l’operazione sono stati fugati da tempo proprio dallo stesso Fusani che già nel 2012 scriveva: “"Perchè scegliere Piazza Battisti per dedicare un luogo pubblico a Fabrizio De Andrè?"Piazza Battisti? ....aaah dove gli Animosi!" - Chiedete a un passante per la strada, nel centro di Carrara: "Scusi, dov'è Piazza Battisti?"; state pur certi che otterrete in cambio uno sguardo perplesso: "ma è a Carrara?" - "Piazza Battisti?"- "Non la conosco". La realtà odierna non è cambiata granchè: in effetti per tutti i carrarini quella è la piazza degli Animosi o del Fuoriporta. E’ la piazza di quel teatro che gli “animosi” carrarini avevano fortemente voluto nel 1840 e frequentato e amato per più di cent’anni fino a soffrirne terribilmente la mancanza ogni volta – e l’ultima sta per concludersi proprio adesso – che per ragioni strutturali è stato chiuso. E’ anche la piazza che raccorda le due strade in cui si trovano due storici luoghi anarchici: da una parte Via Ulivi, dov'è la sede del Circolo Culturale Gogliardo Fiaschi, e dall’altra  Via S.Piero (che già nella cultura popolare sta diventando Via Soldato Piero), sede storica della Tipografia Il Seme. E’, secondo Andrea Fusani ma anche secondo i moltissimi sostenitori dell’iniziativa, la piazza che Carrara, l’anarchica, deve dedicare a Fabrizio De Andrè. Scriveva Fusani: “ Un simbolo di rinascita. In un momento certo non felice per la città, forse ancora di più per il suo cuore antico, privato di palchi, cinema e teatri, l'intitolare un luogo-simbolo ad un personaggio-simbolo avrebbe un grande valore. Un ricordo non solo di un grandissimo artista, ma dell'identità dei "Carrarini" e del loro passato, del carattere unico della nostra città. Un riconoscimento non solo per De Andrè, ma per quegli aspetti di Carrara che lo portarono ad amare e frequentare la nostra terra. Una memoria che non resti immobile monumento, ma che sia uno stimolo vivace per il nostro futuro".  Oggi, a pochi giorni dalla riapertura del teatro Animosi, a un mese dalla rinascita del Cinema Garibaldi, realizzare “Una piazza per Faber” sarebbe ancor più una testimonianza di un vento veramente cambiato in città. Un vento che porta a termine le cose buone. Un vento che sa di buono".

Non posso che ringraziare nuovamente Vinicia e la redazione de La Gazzetta di Massa e Carrara per l'attenzione, lo spazio e le parole di sostegno fin troppo lusinghiere. Restiamo vigili e ANIMOSI nel portare avanti il progetto di "Una Piazza per Faber" per cui presto partiranno le prime iniziative.

Andrea Fusani

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